RIFLESSIONI SUL DISCLOSURE E LA PORTATA DELLE SUE IMPLICAZIONI

considerazioni su un aspetto fin qui poco valutato del Disclosure

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PER QUESTO ARTICOLO NON E' STATA USATA INTELLIGENZA ARTIFICIALE 

Il futuro
Foto di Drew Beamer su Unsplash


Introduzione

                 Scopo di questo articolo è offrire delle considerazioni su un aspetto finora ben poco considerato fra quelli che potrebbero essere gli effetti del Disclosure, inteso come la conferma ufficiale che le manifestazioni del fenomeno UFO/UAP sono dovute alla presenza sul pianeta di esseri non appartenenti alla specie Homo Sapiens Sapiens.

Contesto

                 Il graduale processo di destigmatizzazione e parallelo dissolvimento del segreto sul fenomeno UFO/UAP iniziato negli USA a dicembre 2017, cui normalmente ci si riferisce con il nome di Disclosure, ha prodotto nel giro di pochi anni diverse conseguenze.

Una fra le più importanti è che il Congresso USA, con una significativa quanto non comune azione bi-partisan, ha posto in atto da circa tre anni una decisa azione tesa a far luce sul fenomeno UFO/UAP in generale e più specificamente sulle possibili implicazioni di organi del governo USA in operazioni di recupero e ricerca sulla loro tecnologia. Fra i vari risultati pratici che hanno avuto origine da questa azione ve ne sono due che hanno una specifica attinenza al contesto di questo articolo.

Una è la creazione di un ufficio di alto livello preposto alle indagini sugli UFO/UAP in ambito militare/intelligence con competenza estesa all’intero ambito governativo, denominato AARO.

La seconda è l’introduzione nella Legge di Autorizzazione per le Attività della Difesa per l’anno fiscale 2023 (NDAA 23) di una serie di norme che consentono a qualsiasi impiegato governativo o appaltatore che sia in possesso di informazioni su progetti o attività di qualsiasi tipo relative a UFO/UAP di riferirle all’AARO senza temere ritorsioni per violazione degli accordi di riservatezza (NDA).

Sen. K. Gillibrand         Sen. M. Rubio

La Senatrice Kirsten Gillibrand e il Senatore Marco Rubio, due fra i più attivi promotori della azione pro-disclosure al Congresso USA (da postal-reporter.com e www.rubio.senate.gov

Questa norma a protezione degli informatori ha già prodotto effetti concreti e rilevanti. David C. Grusch, ex veterano dell’Aeronautica USA ed ex ufficiale di livello elevato in un paio di agenzie di Intelligence (NGA e NRO), a inizio giugno ha pubblicamente dichiarato che organi del governo USA sono in possesso di veicoli non terrestri recuperati/catturati e anche dei corpi dei loro occupanti, che esistono operazioni di recupero di UFO/UAP schiantati o abbandonati e che esiste da molti decenni un articolato programma di retroingegneria su tali apparati, e che tali attività vengono intenzionalmente tenute nascoste al Congresso.

Sen. K. Gillibrand

David C. Grusch, il ‘whistleblower’ che a inizio di giugno 2023 ha rivelato informazioni potenzialmente esplosive sui progetti di recupero e retroingegneria UFO di organi del governo USA (da https://www.nationalreview.com)

Le motivazioni di Grusch nel fare questo appartengono alla categoria di quelli che in Italia chiameremmo ‘obiettori di coscienza’, cioè coloro che rifiutano di sottostare a una norma dell’ordinamento giuridico ritenuta ingiusta perché in contrasto inconciliabile con un’altra legge fondamentale della vita umana, così come percepita dalla propria coscienza, che vieta di tenere il comportamento prescritto.

Non intendo qui approfondire la questione dell’affidabilità delle dichiarazioni di Grusch perché, oltre a esulare dal contesto di questo articolo, necessiterebbe di un articolo a sé stante. Basti comunque dire che le sue credenziali di servizio sono di tutto rispetto e verificabili. Il fatto che le sue affermazioni siano al momento prive di prove circostanziate è dovuto alla elevata classificazione delle attività cui fanno riferimento.

Per quanto rilevanti siano le sue dichiarazioni, è importante notare che Grusch non è l’unico ‘whistleblower’ fattosi avanti ai sensi delle norme a protezione degli informatori contenute nella NDAA 23. Si ha notizia infatti di diversi altri che si sono fatti avanti, deponendo a porte chiuse di fronte alle Commissioni per le forze armate/intelligence di Camera e Senato e, particolare importante, riferendo informazioni coerenti con quelle fornite da Grusch.

Quindi, anche se al momento tali informazioni non sono e non possono essere circostanziate, tutto questo rende più che mai plausibile tutto ciò di cui gli ufologi conoscevano grazie a una miriade di voci in circolazione da molti decenni:
  • Che gli UFO/UAP sono oggetti reali di origine tecnologica,
  • Che la loro origine è dovuta alla presenza sulla Terra di una (o più) specie di esseri biologici intelligenti di elevato sviluppo non appartenenti alla nostra specie (Homo Sapiens Sapiens) che disporrebbero di una vasta gamma di veicoli dalla tecnologia avanzatissima.
  • Che questi veicoli di tanto in tanto precipitano, vengono abbandonati se non addirittura catturati.
  • Che organi del governo USA hanno messo in piedi sofisticati e segretissimi programmi per il recupero/cattura di tali mezzi e per la loro retroingegnerizzazione a scopo di supremazia militare.
  • Che l’estrema segretezza, unita alla fortissima compartimentazione, hanno di fatto ostacolato le operazioni di retroingegnerizzazione, facendo sì che in proporzione alle risorse dispiegate i successi siano stati molto ridotti, impedendo addirittura che alcune delle scoperte effettuate potessero essere rese pubbliche.
  • Che sono stati implementati e sono tuttora in atto estesi programmi di disinformazione tesi a tenere la pubblica opinione interna come i servizi di intelligence stranieri quanto più all’oscuro possibile di tali progetti.
  • Che tali progetti sono stati da lungo tempo intenzionalmente sottratti al legittimo controllo delle competenti catene di comando e alla supervisione degli organi costituzionali eletti, principalmente il Congresso degli USA.
  • Che tale situazione non è esclusiva degli USA ma esiste in maniera più o meno simile in altri paesi.

Prospettive

                 Anche se al momento si possono fare solo illazioni, sembra probabile che il processo iniziato a fine del 2017 porterà alla conferma che il pianeta Terra ospita effettivamente una o più specie allogena (preferisco questo termine a quello di ‘alieni’) di esseri intelligenti e molto avanzati, ai cui veicoli le manifestazioni del fenomeno UFO/UAP, quelli che in origine venivano chiamati dischi volanti, poi UFO e ultimamente UAP, sarebbero dovute.

Va naturalmente da sè che un tale evento avrà inevitabilmente conseguenze di portata che definire colossale è ancora riduttivo, che coinvolgeranno virtualmente tutti gli aspetti dell’organizzazione sociale dell’umanità terrestre.

Ma concentrarsi su questo evento epocale non è certo lo scopo di questo articolo. Quello di cui intendo trattare in questa sede è il fatto che con il procedere del Disclosure probabilmente gli studi sui veicoli allogeni in corso verranno prima o poi declassificati e, una volta alla lue del sole, portati avanti in maniera aperta dalle strutture del mondo scientifico.

È importante porre l’accento sul fatto della analisi scientifica aperta, perché lo svolgimento della ricerca in un ambito scientifico aperto e internazionale potrebbe portare a enormi avanzamenti nelle conoscenze scientifiche dell’umanità, dato che la ricerca scientifica aperta procederebbe in modo molto più spedito ed efficace delle ricerche portate avanti da singoli paesi in ambienti rigidamente compartimentati e in condizioni di elevatissima segretezza.

Sulla base degli aspetti conosciuti del comportamento degli UFO/UAP, sembra logico ipotizzare che i settori della produzione di energia e della propulsione (trasporti) sarebbero quelli in cui si potrebbero ottenere sviluppi di maggiore utilità dallo studio scientifico aperto di tali veicoli. Tali studi potrebbero consentire di sviluppare sistemi che produrrebbero energia pulita in grandi quantità, nonché di realizzare sistemi di propulsione estremamente efficienti in termini di velocità, sicurezza e portata.

Tutti effetti che non si possono certo considerare in termini negativi.

Ma c’è un ma

                 Con questo articolo voglio attirare l’attenzione su un fatto che ritengo importante ma che fino ad ora non ho visto menzionato da nessuna parte. Ho sempre visto commenti unanimemente molto positivi sul fatto che lo studio aperto della tecnologia dei velivoli allogeni recuperati potrebbe portare a importanti scoperte scientifiche che apporterebbero grandi benefici per l’intera umanità terrestre.

Sono perfettamente d’accordo su questa affermazione ma, intendiamoci bene, occorre considerare la questione in tutti i suoi aspetti.

Conoscendo l’attitudine bellicosa dell’umanità terrestre, mi sento di affermare senza alcun dubbio che queste possibilità nel campo della generazione d’energia e della propulsione apparirebbero come il Sacro Graal della supremazia militare agli organi militari di qualsiasi potenza di questo mondo.

Non è infatti difficile comprendere come, se si arrivasse a disporre della capacità di produrre grandi quantità di energia, tale capacità potrebbe consentire non solo la produzione di grandi quantità di energia pulita che andrebbe a tutto beneficio della sostenibilità ambientale e dei paesi più svantaggiati, ma anche di vere e proprie armi di distruzione di massa estremamente pericolose in quanto ancora più potenti e probabilmente ancor più miniaturizzate delle armi nucleari di cui il genere umano terrestre dispone oggi.

Missile nucleare Titan II

Un missile nucleare Titan II nel suo silo (Da https://nationalinterest.org)

Allo stesso modo i progressi nel campo della propulsione potrebbero portare alla realizzazione di veicoli in grado di rivoluzionare in modo estremamente positivo il mondo dei trasporti, estendendone la portata a livelli difficilmente immaginabili adesso, rendendoli molto più veloci, probabilmente affidabili e rispettosi dell’ambiente, ma allo stesso tempo potrebbero consentire la realizzazione di vettori in grado di consegnare i propri ‘carichi utili’, leggasi gli ordigni di distruzione di massa di cui sopra, in tempi ridottissimi sull’intera superficie terrestre o nello spazio extra atmosferico, se non l’intero sistema solare, rendendo gli attuali missili ipersonici - già di per sè pericolosi - lenti come tartarughe.

Prototipo di missile ipersonico statunitense Boeing X-51 Waverider

Un prototipo di missile ipersonico statunitense Boeing X-51 Waverider (Fonte: US Air Force)

E non appare inverosimile arrivare a prefigurare una militarizzazione dello spazio che potrebbe potenzialmente estendersi anche oltre l’intero sistema solare.

Considerata l’importanza della questione, ci tengo quindi a ripeterlo a chiare lettere:

Se verrà mai confermato che gli UFO/UAP sono effettivamente veicoli allogeni di elevatissima tecnologia e sarà possibile studiarli apertamente, occorrerà prestare una estrema attenzione all’uso che verrà fatto delle possibili rivoluzionarie scoperte che potrebbero derivarne, perché se da un lato potrebbero apportare grandi benefici all’umanità, dall’altro potrebbero portarla alla distruzione totale.

Mi rendo conto che posso apparire un profeta di sventura, ma le possibili ripercussioni di queste possibilità mi spingono ad affrontare senza problemi questo rischio, tanto più che finora non ho sentito suonare questo campanello d’allarme da nessuna parte.

D’altronde, non possiamo continuare a correre giulivi verso il burrone come un branco di Lemmings.

Quindi, cosa fare?

                 La prima cosa da fare è cominciare a pensarci, e cominciare subito, anche se la cosa appare ancora ipotetica e remotamente lontana. Così come è stato proposto per i missili ipersonici in questo studio della Rand Corporation , l’unica soluzione realistica è a mio vedere quella di implementare efficaci organi e metodi che operino a livello internazionale per impedire se non proprio la produzione, almeno la proliferazione incontrollata di tali armamenti.

Non siamo mai stati così vicini all’apocalisse

                

Prototipo di missile ipersonico statunitense Boeing X-51 Waverider

L’orologio dell’apocalisse atomica dal Bollettino degli Scienziati Atomici USA (da https://thebulletin.org/)

                 L’orologio dell’apocalisse atomica del Bollettino degli Scienziati Atomici degli USA è già ora fin troppo vicino alla mezzanotte. L’ultima cosa di cui l’umanità di questo pianeta ha bisogno è di qualcosa che faccia avanzare le lancette al momento di non ritorno.


Appello ai decisori politici

Concludo questo articolo con un appello ai decisori politici e a tutte le persone di coscienza:

L’umanità terrestre ha già fin troppi mezzi di distruzione di massa, non ne servono altri.

Più mezzi di distruzione di massa esistono e più è probabile che vengano prima o poi utilizzati.

Le dottrine di supremazia militare non hanno alcun senso in una prospettiva di mutua distruzione assicurata.

Operate per fare in modo che eventuali progressi tecnologici derivanti dallo studio di veicoli allogeni vengano messi al servizio del bene dell’umanità di questo pianeta e non per produrre armamenti che aumentano il già elevato rischio di annientamento dell’umanità.

Se veramente sulla Terra ci sono ‘altri’, faremmo meglio a operare tutti per il bene comune della nostra specie, invece che farci la guerra l’uno con l’altro.



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