Missili ipersonici e UAP

Somiglianze pericolose

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Paolo Guizzardifoto di Paolo


  1. Premessa

    Questo è il primo articolo di questo blog dove tratto di questioni militari e di sicurezza globale. I lettori si chiederanno cosa c'entra il fenomeno UFO/UAP con queste faccende. Come vedremo c'entrano eccome, ed è qualcosa che deve essere conosciuto perché riguarda la sicurezza non di uno Stato o di un altro, ma di tutta l'umanità, insomma è veramente quello che si chiama un problema di sicurezza globale.

  2. Introduzione

    La categoria di armamenti che va sotto il nome di missili ipersonici è in fase di sviluppo da diversi anni. Oggi ha raggiunto una certa maturità e alcune applicazioni operative del concetto stanno iniziando a essere dispiegate, e usate.
    I missili ipersonici sono una categoria di missili in grado di volare a una velocità di Mach 5 o superiore, cioè almeno  cinque volte la velocità del suono.
    Esistono due grandi categorie di missili ipersonici: plananti e a motore.
    Il primo viene portato ad alta quota e accelerato a velocità ipersonica da un razzo vettore, quindi viene rilasciato per poi planare attraverso l'atmosfera a velocità superiori a Mach 5.
    Il secondo invece viene spinto a velocità ipersonica per tutta la durata del volo da uno speciale motore a getto, chiamato SCRAMJET.
    Oltre alla velocità ipersonica, le due categorie di missili condividono la capacità di manovra durante il volo.
    In questo articolo esamineremo le caratteristiche dei missili ipersonici e ciò che hanno in comune con i fenomeni aerospaziali non identificati (UAP) e vedremo perché queste somiglianze sono decisamente importanti.

  3. Il prototipo Boeing X-51 Waverider

    Il prototipo statunitense di missile ipersonico Boeing X-51 Waverider. (Fonte: US Air Force)

  4. Una tecnologia dirompente

    I missili ipersonici sono l'ultimo sviluppo nel campo dei missili.
    Abbiamo visto che l'aspetto più importante dei missili ipersonici è la loro altissima velocità. Inoltre, a differenza dei vecchi missili balistici intercontinentali (ICBM), volano ad altitudini inferiori, seguono traiettorie di volo intrinsecamente non facilmente prevedibili e sono in grado di manovrare durante il volo. Queste caratteristiche li rendono una minaccia estremamente difficile da contrastare per qualsiasi sistema antimissile esistente.

  5. Confronto delle traiettorie

    Traiettorie di veicoli di rientro balistico (VRB) e di veicoli plananti ipersonici (VPI) (Fonte: Rapporto della Rand)

    Secondo un rapporto del 2017 della Divisione di Ricerca sulla Sicurezza Nazionale della RAND "La proliferazione di questi missili oltre Stati Uniti, Russia e Cina potrebbe indurre altre potenze a comprimere le loro tempistiche di risposta portando e mantenendo le proprie forze strategiche in uno stato di costante, estrema allerta - per esempio adottando una strategia di 'lancio su allarme'. E tale proliferazione potrebbe consentire a questi Stati di minacciare in modo credibile attacchi alle grandi potenze."
    Lo scenario descritto nel rapporto della RAND è ulteriormente complicato dal fatto che, mentre gli ICBM trasportano solo testate nucleari, i missili ipersonici possono trasportare sia testate convenzionali che nucleari, rendendo di fatto impossibile per il personale dei sistemi di eraly warningvalutare la natura della minaccia che si dirige verso di loro.
    Quindi, un contrattacco nucleare innescato da un attacco condotto con uno o più missili ipersonici non è una possibilità fuori dall'ordinario, anche nel caso in cui i missili ipersonici attaccanti siano non nucleari.
    Un ulteriore fattore di complicazione è rappresentato dal fatto che, mentre gli ICBM erano limitati a due superpotenze avvinghiate in un braccio di ferro di mutua distruzione assicurata, i missili ipersonici sono già in possesso delle principali potenze mondiali e sono attualmente oggetto di attiva e avanzata ricerca da parte di molti altri Stati, come l'India, l'Australia e la Corea del Nord, solo per citarne alcuni, mentre molti altri hanno manifestato interesse al riguardo..
    Il rapporto della RAND conclude che "Il mondo sarebbe più sicuro se la proliferazione dei missili ipersonici fosse decisamente ostacolata".
    Inoltre, lo sviluppo di missili ipersonici lanciati da sottomarini aumenterebbe la potenziale minaccia - e potrebbe persino far cadere qualcuno nella tentazione - di un "attacco di decapitazione", grazie alla combinazione tra l'intrinseca furtività dei sottomarini a propulsione nucleare, la velocità dei missili ipersonici, la loro capacità di trasportare testate nucleari e la difficoltà di reagire e contrastare la loro minaccia.

    DF-ZF on DF-17

    Missili balistici DF-17 che trasportano veicoli plananti ipersonici DF-ZF in mostra durante la parata per il 70° anniversario della Repubblica Popolare Cinese. (Fonte: missilethreat.csis.org)


  6. Pericolose somiglianze

    Vediamo ora cosa hanno in comune le UAP e i missili ipersonici e perché questi aspetti comuni sono importanti.
    Primo la velocità. I regimi di velocità di cui gli UAP sono capaci equivalgono a quelli dei missili ipersonici.
    Secondo, il profilo di volo. A differenza dei missili balistici intercontinentali (ICBM), i missili ipersonici e gli UAP non seguono traiettorie balistiche facilmente prevedibili.
    Terzo, la capacità di manovrare in volo. Come gli UAP, e a differenza degli ICBM, i missili ipersonici sono in grado di manovrare durante il volo, tipicamente per eludere l'intercettazione. Le capacità di manovra degli UAP sono note da tempo e ampiamente accertate.
    Infine, le dimensioni. Molti sono i rapporti d'avvistamento UAP che fanno stato di "velivoli" delle dimensioni di una dozzina di metri, analoghe a quelli dei missili ipersonici.


  7. MIG 31 sgancia un Kinzhal

    Un caccia russo MiG-31 sgancia un nuovo missile ipersonico Kinzhal durante un test contro una nave da guerra in disuso. (Fonte: AP)

    Inoltre, la tipica imprevedibilità del comportamento degli UAP, unita al tempo estremamente ridotto per il processo di rilevamento, identificazione, valutazione e reazione a missili ipersonici in arrivo, ha l'effetto di aumentare ulteriormente il rischio.
    Tutto ciò implica la possibilità concreta che degli UAP possano essere scambiati per missili ipersonici nemici in arrivo, con conseguenze catastrofiche.

    B-52 with X-51

    Un bombardiere B-52H che trasporta il veicolo sperimentale X-51 Waverider. (Fonte: USAF)


  8. Conclusione

    Come abbiamo visto, il rischio posto di per sè dai missili ipersonici è tale da non limitarsi ad interessare la sicurezza nazionale di singoli stati, ma da arrivare a coinvolgere la sicurezza globale. Le analogie tra i missili ipersonici e gli UAP complicano ulteriormente la situazione, con l'effetto di aumentare il livello generale di rischio.
    Negli anni '70 dello scorso secolo gli Stati Uniti d'America e l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche firmarono un trattato internazionale per ridurre il rischio di scoppio accidentale di un conflitto nucleare in cui le due superpotenze si impegnavano a “notificarsi reciprocamente e immediatamente in caso di rilevamento da parte dei sistemi di allarme missilistico di oggetti non identificati, o in caso di segni di interferenza con questi sistemi o con le relative strutture di comunicazione, se tali eventi dovessero creare un rischio di scoppio di una guerra nucleare tra i due Paesi”.

    Trattato USA-URSS n.11509

    Il Trattato internazionale num. 11509, in cui l'URSS e gli USA concordano misure per ridurre il rischio di scoppio di una guerra nucleare, contiene all'art. 3 una menzione esplicita agli UAP (Fonte: database dei trattati internazionali delle Nazioni Unite).

    Oggi gli UAP continuano a manifestarsi nei cieli del pianeta e, oltre a rimanere valide, le preoccupazioni che nel 1971 portarono alla firma del Trattato n. 11509 sono esacerbate dalla presenza dei missili ipersonici.


    C'è l'urgente necessità di azioni diplomatiche per la definizione di accordi volti a mitigare il rischio per la sicurezza globale posto dalla proliferazione di queste armi e, come è accaduto nel 1971, c'è la necessità di includere il fenomeno UAP nel calcolo.

    In parallelo, è necessario avviare uno studio scientifico aperto e internazionale del fenomeno, perché in una situazione potenzialmente pericolosa come questa è più importante che mai sapere il più possibile su di esso. In particolare, gli studi dovrebbero concentrarsi sullo sviluppo di un modo per distinguere in modo affidabile le manifestazioni del fenomeno UAP dai missili ipersonici.


    Dopo oltre 75 anni il fenomeno UAP è ancora misterioso e, sebbene non abbia mai manifestato atteggiamenti ostili, nel contesto odierno potrebbe avere conseguenze nefaste. Ma la colpa non è degli UAP.



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