Nel XXI secolo potrebbero morire dal ridere quando torneranno a guardare molte delle cose che abbiamo fatto. Questa [lo studio sugli UFO] potrebbe essere una di esse.
Dr. Robert Condon, dall'articolo "Flying Saucer Fiasco" di John G. Fuller da Look Magazine of 14 Maggio 1968I lettori che seguono le vicende del fenomeno UFO/UAP sanno che fin dall'inizio dell'era contemporanea del fenomeno, cioè nel 1947, su di esso è stata imposta una pesante coltre di segreto da parte delle autorità militari e di intelligence. La segretezza è stata presto accompagnata da un atteggiamento di ridicolo e discredito artificialmente indotto. Segretezza e ridicolo hanno così lavorato sinergicamente con l'effetto di tenere il fenomeno lontano dalla consapevolezza dell'opinione pubblica per ben tre quarti di secolo.
Gli stessi lettori sanno che con l'ormai storico articolo del New York Times del 16 dicembre 2017 ha avuto informalmente inizio un processo di 'disclosure'. L'articolo ha portato alla luce del sole un programma di studio sugli UFO, non formalmente ma di fatto segreto, condotto dal Ministero della Difesa statunitense per il quale erano stati spesi 22 milioni di dollari, ha reso noto il suo ultimo direttore - Luis Elizondo - e ha reso noto anche il primo filmato ufficiale sugli UFO.
Lo storico articolo del New York Times del 16/12/2017 che ha dato inizio al processo del 'disclosure' (Da nyt.com)
In questo modo l'opinione pubblica mondiale ha appreso in un colpo solo che gli UFO sono reali e che il governo degli Stati Uniti si preoccupa molto della questione, nonostante decenni di affermazioni contrarie, tanto da averla studiata di nascosto, spendendo anche milioni di dollari pubblici. In particolare, la questione ha suscitato una particolare e comprensibile attenzione da parte dei contribuenti statunitensi, quando sono venuti a conoscenza dei milioni di dollari pubblici - spesi senza alcun dibattito parlamentare - per qualcosa che era sempre stato negato, irriso o al massimo fatto passare per una sciocchezza.
Luis Elizondo, ex direttore del Programma AATIP (Da ufo.com.br)
Un ulteriore fattore che ha colpito la platea man mano che emergevano nuovi dettagli su questo progetto semi-segreto è quello delle straordinarie capacità dimostrate dagli UAP: capacità di navigare indifferentemente nell'atmosfera e nell'idrosfera, prestazioni di volo estreme con accelerazioni apparentemente immediate, virate ad angolo acuto, velocità ipersonica senza alcun boom e invisibilità, a comando, dal radar.
Ancora più importante, l'interesse che ha fatto seguito a questo "sdoganamento cognitivo" del fenomeno ha interessato le istituzioni. A riprova di un interesse concreto, ci sono state diverse audizioni classificate al Senato degli Stati Uniti e, a dimostrazione di una volontà politica bipartisan altrettanto concreta, i senatori statunitensi hanno inserito nella legge NDAA22 misure specifiche per la creazione di un ufficio militare di alto livello per lo studio permanente degli UAP e per la presentazione di relazioni periodiche al Congresso. A seguito di ciò, abbiamo recentemente assistito a una storica audizione sugli UAP al Congresso degli Stati Uniti da parte di due alti funzionari del Pentagono, Ronald S. Moultrie e Scott W. Bray.
L'audizione di Moultrie e Bray al Congresso USA
Gli oratori intervenuti all'audizione insieme al Senatore Girão, promotore dell'evento (da ufo.com.br)
L’interesse, peraltro inedito, della NASA per gli UAP lo si deve all’iniziativa del suo attuale direttore, l’ex Senatore ed ex astronauta Clarence William (Bill) Nelson, che già nel recente passato aveva mostrato una specifica attenzione al fenomeno. Nel 2019 infatti, riferendosi alla lettura della porzione classificata del Rapporto Preliminare della UAP Task Force, aveva affermato che mentre lo leggeva “gli si erano rizzati i capelli in testa”, mentre nel corso di un'intervista nel 2021 ha dichiarato: "Siamo soli? Personalmente, non credo che lo siamo".
Bill Nelson, ex Senatore ed attuale Amministratore della NASA (Da wikipedia)
La NASA di Nelson intende quindi condurre una ricerca seria, agendo con rigore scientifico e operando senza preconcetti di alcun tipo. "Lo studio si concentrerà sull'identificazione dei dati disponibili, su come raccogliere al meglio i dati futuri e su come la NASA può utilizzare questi dati per far progredire la comprensione scientifica degli UAP", ha recentemente dichiarato Thomas Zurbuchen, Amministratore Associato della NASA per le Attività Scientifiche.
A capo del progetto ci sarà l'astrofisico David Spergel, presidente della Fondazione Simons di New York ed ex presidente del Dipartimento di Astrofisica dell'Università di Princeton. Daniel Evans, Assistente Vice Amministratore associato per la Ricerca presso la Science Mission Directorate della NASA e dirigente responsabile della NASA, sarà incaricato di definire l'architettura dello studio UAP.
Definendo questo nuovo progetto una attività "ad alto rischio e ad alto impatto", l'Agenzia ha dichiarato di essere consapevole delle particolari implicazioni della questione, la più delicata delle quali è quella della sicurezza nazionale. Occuparsi della sicurezza del proprio Paese non rientra tra i compiti istituzionali della NASA, ma il nuovo sforzo fornirà comunque un importante complemento e supporto alle attività di studio degli UAP delle agenzie di sicurezza nazionale, in particolare del nuovo ufficio UAP del Pentagono, l'AOIMSG.
Un altro obiettivo generale della NASA è quello di accrescere la credibilità di questo campo di studi. "C'è una grande quantità di stigma associato agli UAP tra i nostri aviatori navali e la comunità dell'aviazione", ha detto Evans. "Una delle cose che tangenzialmente speriamo di fare nell'ambito di questo studio, semplicemente parlandone in modo aperto, è di contribuire a rimuovere un po' dello stigma associato a questo fenomeno, e ciò produrrà ovviamente un maggiore accesso ai dati, più segnalazioni, più avvistamenti".
Un altro aspetto su cui il progetto potrebbe avere un impatto positivo e che invece rientra direttamente nelle competenze della NASA è quello della sicurezza della navigazione aerea, un aspetto di non poca importanza in un momento storico in cui i cieli sono sempre più affollati.
Un frame tratto dal sito Flightradar24.com che mostra l'affollamento dei cieli
Non uno studio di proporzioni enormi, quindi, ma ben concepito fin dall'inizio, ben focalizzato e con importanti ripercussioni in almeno due aree di grande rilevanza.
Complimenti quindi alla NASA di Bill Nelson che, con il suo esempio, ha mostrato a tutti come deve essere affrontato il problema del perdurante mistero degli UAP - o UFO - e cioè affrontando la questione con serietà, puntando alla verità senza pregiudizi e operando con rigore scientifico.
Al momento è difficile fare previsioni su cosa aspettarsi da questo studio, data la natura tipicamente sfaccettata e la complessità del fenomeno UFO/UAP. Tuttavia, proviamo a formulare alcune ipotesi, sia nel caso in cui lo studio giunga a conclusioni definitive sia nel caso in cui fornisca solo contributi parziali di conoscenza, considerando le tre ipotesi prevalenti per spiegare il fenomeno, ovvero artefatti hi-tech di potenze straniere, fenomeni meteorologici e artefatti di origine extraterrestre.
- Ipotesi degli artefatti Hi-Tech di potenze straniere. Se lo studio confermasse questa ipotesi come spiegazione del fenomeno, oltre a rendere felici i suoi negazionisti e riduzionisti, sarebbe l'attestazione di un gigantesco fallimento per l'intera comunità di intelligence statunitense, che avrebbe clamorosamente fallito, per di più sulla base di motivazioni futili, nel comprendere e identificare una questione di importanza esistenziale per il Paese. Oltre alla necessità di correre ai ripari rivedendo dalle basi il quadro dottrinale dell'intero apparato di intelligence statunitense, ci sarebbe la necessità non meno impellente di correre altrettanto velocemente ai ripari per colmare l'enorme gap strategico che si sarebbe accumulato nel frattempo.
- Ipotesi dei fenomeni atmosferici Se lo studio confermasse questa ipotesi come spiegazione del fenomeno, anche in questo caso riduzionisti e negazionisti sarebbero contenti, ma va segnalato che questa ipotesi appare decisamente la più debole, soprattutto in considerazione degli aspetti tecnologici e del comportamento intelligente delle manifestazioni del fenomeno.
- Ipotesi extraterrestre Se lo studio confermasse questa ipotesi come spiegazione del fenomeno, gli ufologi, che per la maggior parte hanno sempre sostenuto questa ipotesi, ne sarebbero sicuramente felici. Ma la conferma di questa ipotesi, che peraltro è apparsa fin dall'inizio (leggasi 1947) strettamente connessa al fenomeno degli oggetti/fenomeni aerei/aerospaziali non identificati, sarebbe un fatto di tale colossale portata e potere dirompente che verrebbe probabilmente data con estrema cautela e con il classico contagocce all'opinione pubblica. Soprattutto, si tratterebbe di una non-risposta, perché produrrebbe a sua volta una miriade di ulteriori domande. Per questo motivo, non approfondirò ulteriormente la questione, cosa che mi riservo di fare in un articolo a parte.
Se lo studio non dovesse fornire spiegazioni definitive, un utile contributo parziale consisterebbe probabilmente in nuove conoscenze che permetterebbero di individuare aspetti tecnologici o sviluppi finora sconosciuti in questo campo da parte di potenze straniere.
Se invece lo studio dovesse apportare solo contributi parziali, potrebbe comunque fornire utili conoscenze su aspetti ancora sconosciuti o poco compresi dell'atmosfera, sicuramente utili in questi tempi di cambiamenti climatici in cui più si conosce dell'atmosfera e meglio è.
Se invece lo studio dovesse apportare solo contributi parziali in questo campo, si potrebbe ipotizzare l'acquisizione di utili approfondimenti scientifico-tecnologici sui principi costruttivi di quelli che sembrano essere velivoli che volano senza utilizzare tecniche note, e forse anche dei loro sistemi di propulsione.
In ogni caso, più che fare previsioni su quali potrebbero essere i risultati di tale studio, è importante qui sottolineare l'onestà intellettuale e la correttezza di fondo che hanno motivato la NASA a intraprendere questa meritoria azione. Un approccio al fenomeno lodevolmente corretto e una metodologia di studio altrettanto lodevolmente corretta che meritano di essere presi a modello per future iniziative in tal senso da parte di chiunque voglia occuparsi del fenomeno degli oggetti volanti non identificati (o dei fenomeni aerospaziali).
Per concludere, torniamo per un attimo alla frase di Condon del 1963 che ha aperto questo articolo. Ora che in questo secolo qualcuno ha dimostrato come devono essere condotti i buoni studi sugli UFO, stiamo effettivamente morendo dalle risate, e non per lo studio del dottor Condon in sé, ma per la sua infelice "profezia".
Quindi, detto questo, un grande Bravo! alla NASA e al suo Bill Nelson è decisamente d'obbligo.
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