LA STORIA CONTEMPORANEA DEL FENOMENO UFO CON I DOCUMENTI UFFICIALI IN ITALIANO DAL SITO DI PAOLOG
PRIMA PARTE: 1947-1971
13 luglio 1947 - Articolo di Reggio Democratica: 'Padelle d'argento' in fila indiana viste nel cielo a Castelnuovo Monti
Premessa
Questo non è un documento ufficiale, non è straniero e non si trova nel mio sito, ma ho voluto inserirlo per rimarcare quanto detto nell'introduzione in merito al fatto che il fenomeno UFO non è prerogrativa degli Stati Uniti d'America.
Introduzione
Siamo a metà luglio del 1947, in un paesino di montagna nella provincia di Reggio Emilia del primo dopoguerra due pastori osservano quelle che definiscono "padelle d'argento" attraversare il cielo volando in formazione lineare. Un villeggiante di città apprende casualmente il fatto e lo riporta al quotidiano Reggio Democratica che ne fa un articolo pubblicato in prima pagina nell'edizione del 13 luglio 1947.
Particolare della prima pagina dell'edizione del 13 luglio 1947 di 'Reggio democratica' - ripulita dall'autore - con il titolo su quattro colonne nella parte destra (da http://digilib.netribe.it/)
Contenuto
L'articolo riferisce dell'osservazione da parte di due giovani pastori di quelle che vengono definite "padelle d'argento" viste attraversare il cielo volando "in fila indiana", cioè in formazione lineare, nelle montagne dell'Appennino reggiano vicino al paese di Castelnuovo Monti.
Panoramica del territorio del Comune di Castel Nuovo ne' Monti in cui spicca la Pietra di Bismantova (da Wikimedia Commons)
L'avvistamento fu riferito al giornale da un villeggiante occasionale, cui non viene reso noto il nome, ma solo descritto come una "nota persona di Reggio Emilia". Questa persona si trovava in quelle zone isolate per un periodo di riposo su consiglio del suo dottore; nel corso di un'escursione nelle colline di quell'area, si era imbattuto in due giovani pastori che discutevano animatamente su di un fatto a cui avevano assistito e che li aveva molto colpiti. Ritornato in città dopo il periodo di riposo il villeggiante ha parlato del fatto solo con un medico e con il giornale. L'articolo essenzialmente riporta quanto riferito dal villeggiante reggiano in merito all'esperienza dei due pastorelli e nella conclusione riferisce di una ulteriore esperienza d'avvistamento avvenuta nel nord Italia.
La prima pagina completa di 'Reggio Democratica' del 13 luglio 1947 (da Ufo e Dintorni, di Antonio di Comite)
Nel fare un resoconto equilibrato e obiettivo, l'articolo di Reggio Democratica non aggiunge commenti di merito sull'esperienza dei pastori come riferita al giornale dalla "nota persona di Reggio Emilia", riportando brevemente nella parte finale una ulteriore testimonianza di un ex pilota di caccia, certo Dr. Pietro Moretti residente nei pressi di Como, dell'avvistamento di 'ordigni luminosi' in formazione. Ecco il testo completo dell'articolo del 13 luglio 1947:
"CASTELNUOVO M. 12 - Una notizia sensazionale rivelata con la più candida innocenza da due ragazzi è quella riferita ieri da un villeggiante recatosi in breve escursione sul Monte Castello [?]. Qui il villeggiante, nota persona di Reggio Emilia, aveva sorpreso un’animata discussione di due ragazzi intenti a condurre al pascolo un modesto gregge. “Tonin”, diceva uno, le ha viste come le ho viste io, parevano padelle d’argento lucide che prendevano la vista erano in fila e si sentiva fischiare in cielo. L’altro rimbeccava: “Ma io ero dall’altra parte e non ho visto niente e non ho sentito fischiare”. Il villeggiante, che aveva seguito le notizie vere o fantastiche sui famosi “piatti volanti”, si avvicinava allora ai ragazzi, due pastorelli di una quindicina d’anni e li interrogava a fondo.
Il più prestante, Mario, garantiva di aver osservato a grande altezza in cielo susseguirsi, uno dietro l’altro, in lunga teoria, dei grandi dischi lucenti, che egli chiamava “padelle d’argento”, dirigersi verso la Toscana. “Erano grandi come la luna d’Agosto” diceva vivacemente nel suo saporito dialetto e confermava ostinatamente di aver sentito come un lungo sibilo. Il passaggio dei dischi sarebbe durato qualche minuto.
Il villeggiante sentì anche l’altro ragazzo, che smentiva categoricamente la cosa perché anche lui era poco distante dal pastorello e da “Tonin” però ammetteva di avere schiacciato un pisolino nella mattinata. Sempre più interessato dalla faccenda, il reggiano cercò di rintracciare “Tonin”, un pastore descritto come alto e forte di una quarantina d’anni… i ragazzi gli dissero che abitava dalle parti di Vela… [illeggibile] e quindi tentare di raggiungerlo era cosa impossibile. Chiese però nei dintorni e più tardi rintracciò ancora i due ragazzi e a Marco diede anche una lavata di capo, ma il ragazzo si dimostrò irremovibile nella sua versione. Aggiunse che erano sdraiati sull’erba, supini, tanto lui come il pastore, e chiacchieravano del più e del meno. Si accorse “Tonin” per primo e lui rimase meravigliato dal fenomeno, ma non credeva che la cosa potesse tanto interessare “il signor forestiero”.
Questo provò anche a dirgli che forse aveva fissato il sole e allora chiudendo e aprendo gli occhi è facile vedere dischi luminosi, ma il ragazzo rispose che non è mica stupido a guardare il sole “perché la Caterina è diventata mezza cieca”; ha aggiunto anche che il leggero e lungo “fischio” non era opera del vento.
Insomma non c’è stato nulla da fare. Il pastorello è rimasto con la sua convinzione ed ha continuato il cammino col suo magro gregge mentre il turista occasionale, rientrato a Castelnuovomonti stanco morto e con un dubbio atroce, ha parlato solo con un medico e con noi della faccenda. Non facciamo il suo nome, si è tanto raccomandato, anche perché se il fatto fosse vero avrebbe grande importanza e sarebbe certo di dover perdere altro tempo e compromettere quel riposo ordinatogli dall’amico medico fra la quiete dei nostri monti.
È indubbio però che il pastorello di dischi volanti non ne aveva mai sentito parlare e che non legge giornali; sembra che sia sceso a Castelnuovo Monti centro solo due o tre volte nella sua vita.
E allora cosa avrà visto questo ragazzo così insistente anche in contraddittorio con il suo coetaneo? Intanto ci viene riferito che il dott. Pietro Moretti, residente a S. Giorgio di Val Brona presso il lago di Como, per molti anni pilota di caccia, scorgeva degli ordigni luminosi a forma di piattelli in formazione trapezoidale volteggiare per il cielo.
Due cose sono certe; che i dischi volanti non sono mai stati visti in fila indiana e che oggi Castenluovomonti sarà messa a rumore e molti scruteranno il cielo; se sono passati ripasseranno, altrimenti, per la tranquillità del villeggiante, dovremo concludere che si tratta di un parto di fantasia.”
Commenti e conclusione
L'evento riferito nell'articolo di Reggio Democratica è solo di qualche settimana posteriore all'evento che come abbiamo visto marca l'inizio dell'era contemporanea del fenomeno UFO, cioè l'avvistamento di Kenneth Arnold avvenuto il 24 giugno 1947. Il caso ha comunque tutte le caratteristiche dei classici eventi ufologici: l'osservazione del passaggio di oggetti volanti indefinibili dall'aspetto metallico splendente che volano senza produrre rumore o solo un leggero sibilo, e lo stupore dei testimoni.
Come menzionato anche nell'articolo inoltre, le caratteristiche degli osservatori depongono a favore della loro sincerità per via del loro isolamento, giovane età e scarso livello di istruzione.
Un perfetto caso per dimostrare quindi ciò che è stato detto alla fine dell'introduzione:
gli UFO non sono esclusiva degli USA
Se poi si considerano le vicende connesse con lo "AEROMOBILE NATURA ET PROVENIENZA SCONOSCIUTE" di cui ai telegrammi dell'Agenzia Stefani nel 1933, possiamo ben dire che il nostro Paese occupa un posto di rilievo nella storia contemporanea del fenomeno UFO.