SCHEDA DEL DOCUMENTO
"Oggetti volanti non identificati nell'antichità classica"



Luogo / Data:

USA, 2007

Documento Originale

Unidentified flying objects in classical antiquity

Lingua del documento originale:

inglese

Provenienza dell'originale:

Sito pubs.giss.nasa.gov

Formato del documento originale:

pdf

Documento tradotto da PaoloG:

OGGETTI VOLANTI NON IDENTIFICATI NELL’ANTICHITA CLASSICA

Hash MD5 del file tradotto:

D979E136FDC963CC95413D66B7E2FAFD

Formato del documento tradotto:

pdf

Note sul documento:

Si tratta di un pregevole lavoro nel quale l’autore, Richard Stothers, prende in esame le liste dei prodigi risalenti all’antichità classica; dopo un attento lavoro d’identificazione delle fonti primarie, scrematura ed analisi dei restanti rapporti, espone un certo numero di casi di quelli che gli antichi autori chiamavano “prodigi” che presentano una notevole rassomiglianza con quelli che oggi invece chiamiamo rapporti d’avvistamento e/o d’incontro con UFO.

La conclusione dell’autore è “Che si preferisca pensarli in termini di ricorrenti e universali visioni originanti dall’inconscio collettivo, errate interpretazioni di oggetti ordinari, inconsueti effetti atmosferici, sconosciuti fenomeni fisici o visitazioni extraterrestri, ciò che noi oggi chiamiamo UFO possiede un interesse intrinseco che ha dimostrato di trascendere sia il passaggio del tempo che l’aumento del bagaglio delle conoscenze umane”.

Interessante è anche la lista delle caratteristiche generali dei fenomeni che l’autore ha estratto dai resoconti analizzati:

"Esaminati statisticamente, risulta possibile estrarre da tali rapporti ciò che in questo contesto definirò come le caratteristiche essenziali del fenomeno UFO nell’antichità:

• forma – discoidale o sferoidale;
• colore – argenteo, dorato o rosso;
• superficie – metallica oppure occasionalmente splendente od opaca;
• dimensioni – da un metro a molto superiori di un metro;
• suono – normalmente assente;
• tipo di movimento – immobile a mezz’aria, erratico o uniforme, con rapida sparizione."

É appena il caso di notare che tali caratteristiche coincidono, di fatto, con quelle che sono le caratteristiche generali degli avvistamenti contemporanei.
Fino a qui niente di ché, immagino di sentirvi dire: la clipeologia non è certo una novità, e su questo sono assolutamente d’accordo.
Quello che è effettivamente interessante è che il buon Stothers è uno scienziato della NASA ed il suo lavoro in questione è stato pubblicato sul The Classical Journal della NASA.
Per la cronaca, la lista di tutti i suoi lavori pubblicati si trova qui: http://pubs.giss.nasa.gov/authors/rstothers.html

Per ultimo, vorrei far notare la data di pubblicazione, oggi 24 giugno 2014, ovvero il giorno in cui cade convenzionalmente il 67mo anniversario dell’evento di Roswell.
Ci tengo a sottolineare che tale simbolica coincidenza non è affatto casuale per un lavoro che dimostra come “il fenomeno degli UFO, qualunque ne sia l'origine, non è cambiato di molto nel corso di due millenni.

Versioni di questa scheda:

01/05/2011 -> 14/03/2018