Questa lettera è la settima della serie D41 che ne comprende un totale di 12 dove vengono descritti usi e costumi dei supposti Ummiti.
Lo svolgimento di questa missiva appare non proprio lineare, probabilmente a causa del fatto che appare come una sorta di “collage” di varie versioni che furono inviate a diversi destinatari.
Ad ogni modo mi sono attenuto alla versione pubblicata nel mio sito di riferimento http://www.ummo-sciences.org .
La missiva verte principalmente su due tematiche; la prima è quella delle attività ludiche, oppure gioco o sport che dir si voglia, al quale un grande valore viene attribuito dagli Ummiti. I supposti infatti lo concepiscono come fondamentale fattore preventivo nello sviluppo psicofisico dell’essere umano, mentre la seconda è costituita dal fatto che l’essere umano deve essere considerato nella sua integralità, ovvero una complessa rete in cui ogni componente ha importanza nei confronti dell’insieme.
Come sempre accade nelle missive dei supposti Ummiti, anche in questa vi sono rilevanti digressioni.
La prima è per contrastare la falsa visione che gli umani terrestri sembrerebbero avere degli Ummiti, che sarebbero visti come “... dei veri “robot” (per dirlo con parole terrestri) capaci sì di provare sensazioni, vulnerabili ai sentimenti, al piacere o al dispiacere, ma carenti di una vera anima, schiavi della tecnica ed inflessibili esecutori di una Logica rigorosa.”
La seconda è per descrivere l’importanza che essi attribuiscono allo sviluppo armonico ed integrato della persona fin dai primissimi momenti della sua vita, portando l’esempio pratico di come viene curata nel supposto pianeta ummita la crescita dei bambini.
Un punto degno di nota è che questa lettera contiene esplicite critiche nei confronti dei terrestri, specificamente per quanto riguarda la supposta libertà di pensiero di questi ultimi, nonché una vera e propria accusa nei confronti di quei governanti che distolgono le masse dalla pratica sportiva, abbrutendole allo scopo di perpetuare assetti sociali ingiusti.
Si tratta di elementi abbastanza rari nelle missive ummite, dove gli autori preferiscono mantenere, in generale, una postura piuttosto diplomatica nei confronti del genere umano terrestre.