Si tratta di una missiva risalente a fine aprile del 1980 il cui autore dipinge un quadro all’apparenza spietatamente cinico, ma in realtà molto concreto e obiettivo, della situazione dell’umanità terrestre.
Il motivo alla base di questa dissertazione è fornito dalla solita ricorrente invocazione da parte dei terrestri “perché non ci aiutate, voi che venite dallo spazio e che siete così bravi buoni e avanzati?”
Il concetto base della lettera è che se, anche volessero, sarebbe di fatto impossibile per gli Ummiti fornire un qualsivoglia aiuto reale e concreto all’umanità terrestre, stante il caos della Rete Sociale di questo pianeta e i conseguenti grandi squilibri nei rapporti di forza all’interno della società come fra gli stati della Terra.
Gli squilibri sociali farebbero sì che l’élite che detiene il potere finanziario-industriale-militare si approprierebbe per i propri fini (leggasi lucro, speculazione e predominio militare) di qualsiasi apporto tecnologico o di conoscenza, mentre gli squilibri fra gli stati farebbero sì che gli stati più avanzati se ne approprierebbero per aumentare il loro peso geopolitico a danno degli stati più deboli. I soli beneficiari sarebbero quindi le élite, non certo le masse dei paesi sviluppati e meno che mai i paesi meno sviluppati.
E non mancano nemmeno i commenti, all’apparenza caustici, sulla responsabilità collettiva della umanità terrestre nel suo insieme per la situazione in cui si trova:
“Fratelli dal cervello privilegiato quali Marcuse, Fromm Poulantzas, Sartre, Rusell... proiettarono con grande chiarezza le radici dei mali che affliggono la struttura sociale della Terra. Anche altri vostri fratelli quali Giovanni XXIII, Gramsci, Helder Camara, Che Guevara, Romero, Camilo Torres, Teilhard de Chardin, Ghandi, Marx, Mao Tse Tung... offrirono con le loro idee, con la loro prassi esistenziale, a volte con la loro morte, in coerenza con la loro ideologia, un appello angustiato ai restanti Oemmi [uomini] della Terra. Tutti costoro compresero che basare la felicità su un modello socioeconomico basato sul consumo getterebbe il resto della rete sociale nella frustrazione e disperazione. Ma chi li ha seguiti? Una grande parte della Rete preferì seguire un Hitler, un Pinochet, o un modello così inumano come quello degli Stati Uniti, oppure si adagiò sotto la ferrea burocrazia degli stati totalitari di dogmatica economia socialista.”
Oppure ancora
“Avete trasformato i sublimi apporti di Gesù in un cumulo di idee superstiziose a sostegno di gigantesche strutture ecclesiastiche dedicate al lucro. Avete trasformato le intelligenti idee di Marx e Mao in gigantesche strutture burocratizzate più attente a difendersi dai nemici e a imitare i modelli di consumo occidentali che a conseguire il socializzante e sublime ideale dei suoi teorici”.
Per concludere che: “Voi siete gravemente malati, amici della Terra. E noi assistiamo impressionati e rattristati a quello che può essere l’olocausto finale della Rete Sociale della Terra. Non ci azzardiamo nemmeno a darvi consigli. Temiamo che qualsiasi nostra parola venga mitificata, distorta, corrotta, frivolizzata. Vi osserviamo mentre vi dirigete cantando, scherzando, divertendovi come bambini incoscienti verso un cimitero di rovine nucleari. Che Woa abbia pietà di voi”.
Un interessante quanto impietoso punto di vista come può essere solo quello di chi si dice proveniente “da fuori”. Una lettura non certo leggera ma sicuramente un interessante e valido spunto di riflessione.